07 ottobre 2009

AB And - 06-10-2009

E' proprio il caso di dirlo: finalmente! Dopo un periodo troppo lungo, si torna ad osservare. L'obiettivo della serata doveva essere WASP-12, purtroppo la scarsa altezza e un albero hanno dissuaso me ed Emilio Lo Savio a tentare la sortita. Così abbiamo dovuto ripiegare su una stella variabile, la AB And.
Si tratta di una W UMa con un periodo di 0.3318908 d. Interessantissima la tendenza e lo sviluppo del diagramma O-C. La luminosità del sistema al massimo è di 9.77 Mv.
Il minimo è stato calcolato con Peranso. Applicata la correzione eliocentrica ai singoli frame.
Le osservazioni sono state condotte senza filtro, binning 2x2, alle immagini applicata nessuna calibrazione. Il tempo di esposizione è stato di 10 secondi con autoguida.
Nella parte finale della curva è ben visibile l'effetto che l'altissimo grado di umidità (circa 80%) ha prodotto sulla qualità delle immagini.


La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

17 luglio 2009

PHEMU09: 1o2p - 16-07-2009

Ed ecco il secondo evento della serata. Dopo aver proiettato la propria ombra su Europa, questa volta Io, nel suo moto intorno a Giove, incrocia letteralmente il satellite che neanche un'ora prima ha eclissato, occultandolo parzialmente.
Il pianeta adesso è più alto, ma a causa della distanza di Callisto, è stato possibile utilizzare il sono Ganimede come confronto (mentre nel precedente evento potevamo servirci anche dello stesso Io).
Le osservazioni sono state condotte con filtro Ir, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 5 secondi.



Ed ecco (visto che i satelliti sono i medesimi) una vista temporalmente continua dei due eventi. E' possibile notare la vicinanza dei due eventi (nel frangente non ripreso ci siamo dedicati a dark e flat - questi ultimi molto lunghi con filtro Ir).
Nonostante il primo Phemu - l'eclisse - desse la disponibilità di due confronto, l'altezza sull'orizzonte non ha permesso comunque di ottenere un risultato paragonabile a quello del secondo Phemu, dove l'unica confronto, come detto, è Ganimede.



La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S.G. Galermo (Catania)

PHEMU09: 1e2p - 16-07-2009

Ancora stagione di Phemu, ancora una volta insieme ad Emilio Lo Savio (che devo ringraziare soprattutto per avermi convinto a seguire gli eventi). Questa volta è un doppio evento che interessa i medesimi satelliti. In questo caso si tratta di Io che eclissa in modo parziale Europa. L'orario è comodo, ma il pianeta è ancora parecchio basso sull'orizzonte.
Le osservazioni sono state condotte con filtro Ir, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 5 secondi.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S.G. Galermo (Catania)

08 luglio 2009

HD189733 - 07-07-2009

Ecco un altro transito esoplanetario, HD189733, osservato insieme ad Emilio Lo Savio. Siamo alla quarta curva di questo oggetto che ormai conosciamo abbastanza bene e su cui abbiamo sviluppato un setup che possiamo ormai ritenere ottimale per tutti gli oggetti di luminosità equivalente. Di nuovo, i frame sono relativamente pochi (54), questo dovuto alla lunga posa.
Durante la notte sono apparsi dei veli dovuti all'alto tasso di umidità che sono andati via via facendosi più spessi. Questo ha causato una leggera diminuzione della qualità della curva di luce nella seconda parte (direi a partire dal terzo contatto). In ogni caso, si tratta di un ottimo risultato.
I dati della serata: posa 200 sec, binning 1x1 e filtro R. Autoguida attiva, correzione per dark, bias, flat-field e dark-flat.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S.G. Galermo (Catania)

23 giugno 2009

PHEMU09: 3e1p - 16-06-2009

Secondo Phemu nella stessa nottata, ancora Ganimede protagonista. Questa volta è la sua ombra ad eclissare Io a qualche ora dall'occultazione di Europa del post precedente.
La configurazione è identica alla precedente. L'osservazione è stata condotta ancora con Emilio Lo Savio.
La dispersione è un po' alta anche considerato il fatto che per la fotometria differenziale è stato possibile utilizzare il solo Callisto, in quanto Europa e Ganimede, ancora troppo vicini all'inizio del fenomeno (per via della precedente occultazione tra i due), si sono comunque allontanati, ma non a sufficienza da permettere un loro utilizzo. Utilizzarli entrambi avrebbe invece richiesto un cerchio interno spropositato.
Le osservazioni sono state condotte con filtro Ir, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 6 secondi.

La strumentazione è : OTA C9.25" + Heq5 + Skyscan + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

PHEMU09: 3o2p - 16-06-2009

Ecco un altro Phemu: occultazione parziale di Europa da parte di Ganimede. L'osservazione è stata condotta insieme ad Emilio Lo Savio. Come tubo ottico si torna al C9.25", mantenendo però treppiede e montatura del giorno precedente.
Le osservazioni sono state condotte con filtro Ir, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 7 secondi per i primi 46 frame, poi diminuto a 6 secondi a causa della grande luminosità dei due satelliti in fase di occultazione.

La strumentazione è : OTA C9.25" + Heq5 + Skyscan + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

20 giugno 2009

PHEMU09: 1e2p - 15-06-2009

Altro Phemu, ancora in orari improponibili. Questa volta si tratta dell'occultazione parziale di Europa da parte di Io. Ancora una volta si lavora da due postazioni. L'osservazione è stata condotta con un altro telescopio: lo Skywatcher del Gac su Heq5 su treppiede Losmandy G-11. Stessa configurazione che verrà adottata all'indomani per il Phemu successivo, con l'eccezione del tubo, che sarà il classico C9.25.
Ad osservare eravamo oltre me, Emilio Lo Savio e Giuseppe Marino.
Le osservazioni sono state condottesenza filtro, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di ? secondi.

La strumentazione è : Newton 8" f/5 + Heq5 + Skyscan + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

02 giugno 2009

PHEMU09: 4e2p - 02-06-2009

Ancora un Phemu, stavolta la prima eclisse osservabile quest'anno: Callisto eclissa parzialmente Europa. Oggi si lavorava da due postazioni e tre telescopi; tutti sono riusciti ad osservare l'evento. Vista l'ora, Giove era abbastanza alto sull'orizzonte e non si sono presentati i problemi degli altri due eventi. La dispersione è percettibilmente minore. I satelliti erano tutti abbastanza lontani da disco del pianeta per essere utilizzati come confronto. Il calo previsto era di 0.90 mag per una durata complessiva dell'evento in ombra di 886 secondi.
Il problema è stato quello di aver interamente scartato la presenza di una fase di penombra, cosa che ci ha indotto a cominciare troppo tardi e finire troppo presto. A causa di ciò, siamo in totale assenza di plateau.
Personalmente, mi ritengo soddisfatto del setup.
Le osservazioni sono state condotte con filtro Ir (ed è la prima curva di luce che otteniamo con questo filtro), a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 6 secondi per tutti i frame tranne che per i primi 22, esposti per 5 secondi.
Prima e dopo l'evento si è proceduto pure al lavaggio della lastra correttrice.


La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

30 maggio 2009

PHEMU09: 2o1p - 27-05-2009

Ecco il secondo Phemu osservato quest'anno. Erano organizzate due postazioni. Una ha dato forfait, l'altra ha lavorato con una batteria di due telescopi: il mio è quello del Gac con la DSI di Cristian Napoli, cui si è affiancato Giuseppe Marino. Insieme a me lavorava Emilio Lo Savio.
Il fenomeno presentava difficoltà non dissimili dal primo Phemu: molto basso sull'orizzonte (17°) e con l'aggravante di una fastidiosa vicinanza al disco gioviano (appena 2.7 raggi). Il calo previsto era di 0.58 mv, per una durata complessiva di 234 secondi.
Le osservazioni sono state condotte con filtro R, a binning 1x1, le immagini sono state tutte calibrate per dark, flat e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 4 secondi per tutti i frame.


La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)



Seguiranno presto aggiornamenti sul fenomeno.

28 maggio 2009

OO Aql - 27-05-2009

OO Aql è una stella che osservo da anni (e che da anni non osservavo!) e su cui anni fa ho anche pubblicato un lavoro. Purtroppo l'inizio delle osservazioni è stato molto, forse troppo, ritardato. Il minimo calcolato ha un errore un po' più alto del solito. Ma un minimo di OO Aql fa sempre gola. Si tratta di un interessantissimo sistema di tipo W UMa, con periodo di 0.5067934 g (in realtà poi più volte ricalcolato). La magnitudine nella banda V è di circa 9.5. Il diagramma O-C presenta una importante ed interessantissima deriva di aspetto quasi sinusoidale.
Il minimo è stato calcolato con Peranso.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
All'osservazione erano comunque presenti Emilio Lo Savio, Giuseppe Marino e Cristian Napoli.
Le osservazioni sono state condotte senza filtro, binning 2x2, alle immagini applicata nessuna calibrazione. Il tempo di esposizione è stato di 40 secondi con autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

27 maggio 2009

V576 Lyr - 26-05-2009

Secondo minimo nella stessa sera. All'osservazione hanno partecipato Emilio Lo Savio e Giuseppe Marino che presente ma impegnato al montaggio della strumentazione che avrebbe testato poi la DSI di Cristian Napoli sul Phemu di questa notte..
Si tratta, questa volta, del minimo principale del sistema V576 Lyr, probabilmente di tipo W Uma, ma non sono riuscito a trovare conferme in tal senso. La luminosità al massimo del sistema si attesta su V 12.25 circa. Il periodo di rotazione è di 0.5335729 g. Non sono riuscito a reperire un diagramma O-C.
Il minimo è stato calcolato con il programma Peranso.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
Le osservazioni sono state condotte senza filtro, binning 2x2, le immagini sono state calibrate con il solo dark. Il tempo di esposizione è stato di 40 secondi con autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

AU Ser - 26-05-2009

Prima osservazione di un'altra lunghissima notte. Effettuata, questa, con Emilio Lo Savio.
Si tratta del minimo secondario di AU Ser, una variabile del tipo W UMa di magnitudine nel V di circa 10.5. Il periodo del sistema è di 0.3864978 g, il diagramma O-C mostra una deriva interessante. Questa osservazione pare non accordarsi molto bene con l'andamento generale. Aspetto in seguito le elaborazioni definitive di Giuseppe Marino per una conferma (almeno per capire se qualcosa ho sbagliato).
Il minimo è stato calcolato con il programma Peranso.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
Le osservazioni sono state condotte senza filtro, binning 2x2, nessuna calibrazione è stata applicata. Il tempo di esposizione è stato di 25 secondi senza autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

18 aprile 2009

PHEMU09: 1o3p - 17-04-2009

Dopo sei anni e mezzo, ecco ritornare i PHEMU (fenomeni mutui tra i satelliti medicei). Le precedenti tre curve di luce sono state l'antipasto a questo fenomeno, iniziato alle 4.58 (tempo locale)!
Si tratta del primo evento disponibile in assoluto per osservabilità per la nostra zona, anche se le condizioni erano quasi proibitive: già detto dell'orario, aggiungiamo il crepuscolo avanzato (Sole a 16° dall'orizzonte) e l'altezza di Giove stesso a soli 14° dall'orizzonte che corrispondono ad una massa d'aria sempre superiore a 5.2.
Si tratta dell'occultazione parziale di Ganimede da parte di Io.
Le osservazioni sono state condotte con filtro R, binning 2x2, le immagini sono state calibrate con flat-field, dark e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 2 sec. fino al frame 49, di 1.5 sec. fino al 105 ed infine 1 sec. per tutti gli altri (ciò dovuto sia all'aumento dell'altezza che all'eliminazione delle barriere fisiche che ostruivano il telescopio).
All'osservazione hanno partecipato Giuseppe Marino, Emilio Lo Savio e si è aggiunto just-in-time Antonio Sofia.


La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)



Il successivo è ottenuto utilizzando le medie a 5 punti, soprattutto per ridurre l'evidente dispersione dovuta alle condizioni di cui sopra:




Qui sotto, ecco i due grafici in sovrapposizione (le medie a 5 sono i punti in rosso).

Aggiornamenti: ecco gli istanti di minimo, calcolati da Giuseppe Marino, in riferimento alle due curve e paragonate alle effemeridi di Arlot.

Per il minimo senza bin dei punti:
Min: 2454938.6259498 ± 0,00003 (O-C=-0,000010417)

Per il minimo con bin a 5 punti:
Min: 2454938.6260000 ± 0,00003 (O-C=0,000039352)

V839 Oph - 17-04-2009

Terzo minimo della notte All'osservazione hanno partecipato Emilio Lo Savio e Giuseppe Marino.
Si tratta del minimo principale del sistema V839 Oph, come al solito della serata, di tipo W Uma. La luminosità al massimo del sistema si attesta su V 8.99 circa. Il periodo di rotazione è di 0.4090076 g. Le osservazioni si accordano molto bene con il diagramma O-C.
Il minimo è stato calcolato con il programma AVE.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
Le osservazioni sono state condotte con filtro R, binning 2x2, le immagini sono state calibrate con flat-field, dark e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 40 secondi senza autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

V829 Her - 16-04-2009

Secondo minimo nella stessa sera. All'osservazione hanno partecipato Emilio Lo Savio e Giuseppe Marino.
Si tratta, questa volta, del minimo principale del sistema V829 Her, anche questo di tipo W Uma. La luminosità al massimo del sistema si attesta su V 10.3 circa. Il periodo di rotazione è di 0.3581545 g. Non sono riuscito a reperire un diagramma O-C.
Il minimo è stato calcolato con il programma AVE.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
Le osservazioni sono state condotte con filtro R, binning 2x2, le immagini sono state calibrate con flat-field, dark e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 60 secondi senza autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

AC Boo - 16-04-2009

Prima osservazione di una lunghissima notte. Effettuata, questa, con Emilio Lo Savio.
Si tratta del minimo secondario di AC Boo, una variabile del tipo W UMa di magnitudine nel V di circa 10.2. Il periodo del sistema è di 0.3524485 g, il diagramma O-C mostra una deriva interessante. Questa osservazione si accorda molto bene con l'andamento generale.
Il minimo è stato calcolato con il programma AVE.
A tutti i tempi è stata applicata la correzione eliocentrica.
Le osservazioni sono state condotte con filtro R, binning 2x2, le immagini sono state calibrate con flat-field, dark e dark-flat. Il tempo di esposizione è stato di 35 secondi senza autoguida.

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

09 marzo 2009

GJ436 b - 08-03-2009

Ecco un nuovo transito di un sistema extrasolare. Si tratta del notissimo GJ436b. All'osservazione ha collaborato Emilio Lo Savio.
Il sistema di GJ436, oltre ad essere particolarmente difficile per la sua luminosità (mv 10.7 circa), presenta anche un ulteriore scoglio: il calo dovuto al passaggio del pianeta sul disco stellare è di appena 8 mmag (0.008 mv!!)! La durata del transito è di 62 minuti.
Si tratta di 187 frames, posa di 90 secondi, filtro R, calibrate. Il defocus utilizzato è molto basso (circa 7.5 px) data la relativa luminosità del sistema. Per tutta la notte abbiamo lavorato senza ausilio di autoguida.
La presente curva di luce è solo preliminare e verrà a breve sostituita con una definitiva.

Ecco i dati estrapolati da Bruce Gary (AXA)
Centro transito HJD: 2454899.4535 +/- 0.0013
Profondità transito: 8.60 +/- 1.13 mmag
Durata: 0.98 +/- 0.06 hr

La strumentazione è : OTA C9.25" +GP-dx + SSK2000PC + ST7-XME
Location: S. G. Galermo (Catania)

20 febbraio 2009

La comunicazione della scoperta del transito di HD80606


L'eclissi della stella HD 80606 da parte del proprio pianeta e' stata scoperta nella notte tra il 13 e il 14 Febbraio da un gruppo di astrofili italiani e in maniera indipendente da altri ricercatori in Spagna, Inghilterra e Francia.

La presenza di questo pianeta era già nota da altre misurazioni fisiche ma la scoperta del suo transito permette di determinare con grande accuratezza il raggio del pianeta, cioè permette di ottenere un'importante informazione sulla struttura interna di questo pianeta, utile anche per raffinare i modelli di formazione dei sistemi planetari.

Questo transito è il secondo scoperto dagli astrofili italiani appartenenti alla Sezione Pianeti Extrasolari dell'UAI (Unione Astrofili Italiani), infatti già nel 2007 avevano scoperto il transito del pianeta HD 17156b. Il gruppo di osservatori che ha effettuato la scoperta è composto da Giorgio Corfini, Claudio Lopresti, Riccardo Papini, Fabio Salvaggio, Toni Scarmato, Roberto Zambelli, e da Alessandro Marchini, Massimo Conti e Claudio Vallerani dell'Osservatorio Astronomico dell'Università di Siena, coordinati dall'astronomo Mauro Barbieri. .

La grande quantità di calore ricevuta dalla stella durante questo breve tempo fa rapidamente riscaldare l'atmosfera del pianeta e ne innalza la temperatura di quasi 1000 gradi. Questa era la speculazione teorica di Gregory Laughlin che per verificarla, nel 2008 ha utilizzato il telescopio spaziale Spitzer per osservare nel lontano infrarosso la stella HD 80606 nei momenti prossimi al momento di maggior avvicinamento del pianeta alla stella. Ciò che effettivamente ha osservato Laughlin è stato si l'aumento della luminosità della stella, in realtà dovuta all'aumento della temperatura dell'atmosfera del pianeta, ma ha anche osservato un altro fenomeno ben più raro: ovvero ha osservato la stella che eclissava il pianeta. Il pianeta era così caldo e luminoso che quando è passato prospetticamente dietro alla stella, la luminosità totale misurata è diminuita confermando quindi le previsioni di Laughlin.

La presenza di questa eclissi del pianeta ha fatto ben sperare che il pianeta potesse anche passare di fronte al disco della propria stella occultandola in parte. Lo stesso Laughlin ha organizzato una campagna osservativa mondiale per cercare questo elusivo transito. Elusivo perchè le stime della durata del transito indicavano una durata compresa tra un minimo di zero (caso in cui il pianeta sfiora il bordo della stella) ed un massimo di 17 ore. Un evento quindi che non sarebbe stato osservabile per intero da nessun luogo sulla Terra, senza tenere conto del possibile fattore di disturbo dovuto alle condizioni metereologiche.

Il transito era previsto nella notte tra il 13 e il 14 febbraio, e molti osservatori in tutto il mondo hanno puntato i telescopi su questa stella nella speranza di osservare almeno l'inizio o la fine del transito. In Italia le condizioni metereologiche durante la notte non sono state ottimali su tutta la Penisola , ma fortunatamente hanno permesso ad un certo numero di astrofili di osservare HD 80606 per tutta la notte. Le osservazioni sono state condotte con telescopi di piccole dimensioni (dal 11.4 a 25 cm di diametro) dotati di camere CCD (una delle quali è autocostruita partendo dal progetto CCD-UAI). Le osservazioni sono state a loro volta complicate dalla presenza della compagna di HD 80606, la stella HD 80607, con la quale forma un sistema binario separato apparentemente di soli 20 secondi d'arco (che alla distanza di HD80606 corrispondono a 1200 volte la distanza della Terra dal Sole). Questo fatto unito alla grande luminosità delle due stelle ha casuato notevoli problemi nell'identificazione della migliore configurazione osservativa possibile. Tuttavia la febbrile analisi dei dati ottenuti durante le notte, sottoforma di curve di luce, ha chiaramente mostrato l'andamento tipico di quelle che sono le fasi finali di un transito quando il pianeta sta uscendo dal disco della stella. La conferma della corretta interpretazione di questo evento come un transito è avvenuta quando altri gruppi (da Inghilterra, Francia e Spagna) in modo indipendente hanno confermato le osservazioni degli astrofili italiani. Dall'analisi delle curve di luce è risultato che il pianeta ha un raggio di 70mila km (molto simile a quello di Giove), il che significa che le 1300 masse terresti di idrogeno ed elio che lo compongono sono così compattate dalla forza di gravità che la densità è di 4500 kilogrammi per metro cubo, 4 volte e mezza quella dell'acqua e cercando una analoga densità tra i metalli la si trova nel titanio.

Il risultato ottenuto conferma che con strumentazione amatoriale sia possibile contribuire attivamente alla ricerca astronomica, specialmente nel campo così attivo che è quello della ricerca dei pianeti extrasolari. L'utilizzo di telescopi un maggior numero di telescopi e soprattutto quelli di maggior diametro presenti sul suolo nazionale permetterà nel futuro di continuare con maggiore efficacia la ricerca di questi pianeti transitanti di lungo periodo sinora molto fruttuosa per i ricercatori italiani.

Mauro Barbieri

25 gennaio 2009

Exoephem v1.0 rilasciato

Dopo qualche mese di lavoro e con ancora qualche lavoretto da ultimare, finalmente si rilascia il programma. Il programma in sé fa parte di un progetto ancora più grosso per ora in fase di sviluppo. Intanto ecco finalmente un programma per il calcolo delle effemeridi degli esopianeti:


Un grazie a Giorgio Corfini che sta procedendo con il popolamento del database.